Donato Lamorte

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Donato Lamorte è nato il 1 marzo 1931 a Rionero in Vulture(PZ). Durante la guerra la famiglia si trasferì ad Asmara per poi tornare in Italia alla fine del conflitto. Nel 1949 entrò per la prima volta in una sezione del MSI del quartiere Prenestino, dove si iscrisse e rimase fino al 1969 per poi trasferirsi alla federazione romana. Era un amante della “macchina del partito, del suo funzionamento, della struttura”. I federali passavano mentre lui rimaneva sempre al suo posto. Punto di riferimento di giorno e di notte, soprattutto negli anni del terrorismo («fui io, nei bui anni del terrorismo, il primo ad arrivare a Primavalle mentre bruciavano i corpi dei fratelli Mattei, io che chiudevo tutte le bare dei nostri ragazzi uccisi») ha organizzato per decenni i comizi – a partire da quelli storici di Almirante in Piazza del Popolo a Roma – i congressi e dato alle stampe migliaia di manifesti. Organizzatore attento e meticoloso, è stato l’uomo di fiducia e capo della segreteria politica di Giorgio Almirante prima e di Gianfranco Fini poi (fu lui che nominò quest’ultimo per la prima volta commissario di una sezione del MSI, la Nomentano Italia), dal Movimento Sociale Italiano alla svolta di Fiuggi con Alleanza Nazionale.

“Senza dimenticare poi quell’altro fedelissimo che è stato Donato Lamorte. Questi era l’uomo di fiducia di Giorgio – fiducia cieca – per quanto riguarda l’amministrazione del partito. Non v’era cittadino, su tutto il territorio nazionale, che, chiedendo la tessera del Movimento Sociale Italiano, foss’anche un alto generale delle Forze Armate, non passasse, prima della sottoscrizione, sotto il setaccio della rete dei collaboratori di Donato. Informatori efficientissimi e sempre ben informati ai quali nulla sfuggiva sulla dirittura morale dei tesserandi. Come Giorgio esigeva.” (Assunta Almirante)

“Per me era come un padre, ci sono centinaia di momenti condivisi con Donato che mi vengono in mente, per me questo è un momento di sofferenza autentica, lo ringrazierò sempre per tutto quello che mi dato” (Gianfranco Fini nel giorno della scomparsa di Donato Lamorte)

Consigliere provinciale di Roma per 18 anni, nel 2001 dopo vari tentativi senza successo, Gianfranco Fini lo convinse ad accettare la candidatura alla Camera dei Deputati. A 70 anni viene eletto in Parlamento per la prima volta e lo sarà anche nel 2006 e nel 2008. Contrario allo scioglimento di Alleanza Nazionale («Io sono stato fidanzato sette anni prima di sposarmi, e ho appena festeggiato le nozze d’ oro. Oggi invece si va di corsa all’ altare e di corsa si divorzia. Per questo avevo detto tempo fa che tra An e FI si poteva rimanere fidanzati. Hanno deciso per il matrimonio: bene, speriamo di smentire le mode…») aderì al Pdl per poi seguire con lealtà Gianfranco Fini nel famoso strappo del 2010.

Consigliere d’amministrazione della Fondazione Alleanza Nazionale, cultore dell’etica morale e politica, ha rappresentato un punto di riferimento essenziale nel panorama politico della Destra nazionale italiana.